"A destra segue la Cappella della beata Lucia (già Cappella di Santa Caterina di Alessandria), ampliata e ristrutturata (1710) dal Cardinale narnese Giuseppe Sacripante come tomba per la sua nobile famiglia. La Cappella, di bella architettura luminosa, ospita - sotto l'altare - le reliquie della beata Lucia, nobile narnese terziaria domenicana (1476-1544). I dipinti sono del Trevisani ( 1656 - 1746): - la pala dell'altare ritrae l'estasi della Beata che riceve le stimmate; in alto la lunetta ritrae la Beata che accoglie il Bambino tra le braccia; - la tela sulla sinistra rappresenta il transito di San Giuseppe; - la tela sulla destra rappresenta la Madonna, Santa Caterina di Alessandria e Santi; - affreschi dello stesso artista sono posti nelle vele e sotto la cupola: illustrano episodi della vita della beata.
Recenti studi attribuiscono la paternità dell'altare della beata Lucia all'architetto romano Carlo Rainaldi che originariamente lo progettò per la chiesa dei SS. Apostoli in Roma. Il cardinale Sacripante accolse successivamente il suggerimento dell'architetto Nicola Michetti, impegnato con i lavori nella nostra cattedrale, e l'altare fu rimosso dalla chiesa romana e trasportato a Narni nel 1712.
Francesco Luisi, Barocco, d'incanto, Ed. Torre d'Orfeo, Roma, 2021
Di fronte alla Cappella della beata Lucia si trova un affresco (datato 24 aprile 1517) raffigurante la Madonna con Bambino (da alcuni attribuita al Torresani); l'affresco, molto delicato nelle sue linee, è di ispirazione raffaellesca. Ai lati dell'affresco, le immagini di Sant'Anselmo e di San Marco sembrano di mano diversa.
Nella nuova Cappella del SS. Sacramento del '700, restaurata nel 1967, merita particolare attenzione l'affresco - sulla sinistra - raffigurante la Pietà tra i santi Francesco e Sebastiano del secolo XV; l'affresco è attribuito al folignate Pierantonio Mezzastris che fu molto attivo nella seconda metà del '400 a Narni e nelle altre città dell'Umbria, lasciando molti lavori nella Chiesa di San Girolamo, come in San Domenico. Nel lato destro, è posta una pala d'altare (sec. XVIII) di autore ignoto, raffigurante San Filippo Neri.
Proseguendo nella navata centrale, possiamo ammirare un'opera particolarmente importante del nostro Rinascimento: gli amboni. Essi sono trasformazione di altri preesistenti come fanno fede le tracce di cosmatesco esistenti nella parte interna delle pietre e da resti di cornici.Sull'ambone di destra c'è incisa la data 1490. Gli amboni, elegantissimi, sono opera di maestri toscani (secondo alcuni dei maestri lombardi). La forma è singolare e raffinata è la decorazione, specialmente nei bassorilievi che ornano i plutei: a destra San Giovanni Battista e i santi Pietro e Paolo, a sinistra la Madonna con Bambino e i santi Giovenale e Cassio."