Parrocchia dei SS Giovenale e Cassio nella CATTEDRALE DI NARNI
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La chiesa di Sant'Agostino

APERTURA STRAORDINARIA
Sabato 28 Agosto 2021
in occasione della memoria di Sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa,
la chiesa sarà aperta dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30

Immagine
La chiesa di Sant’Agostino, in virtù della notevole quantità e dell’eccezionale qualità delle testimonianze pittoriche conservate al suo interno, costituisce uno dei monumenti più rappresentativi della cultura artistica del territorio narnese.
Stando alle fonti, l’edificio sacro, intitolato originariamente a Sant’Andrea della Valle, venne concesso agli Agostiniani dal vescovo di Narni Orlando nel 1266, poco dopo la nascita ufficiale dell’Ordine, sancita da papa Alessandro IV nel 1256 che, in quella occasione, aveva riunito insieme le varie congregazioni eremitiche che seguivano la regola di sant’Agostino.
L’attuale struttura della chiesa viene datata agli ultimi decenni XIV secolo.

 
La facciata e l’interno: 

La facciata a capanna, di un’estrema essenzialità, si caratterizza per l’interessante portale in travertino, realizzato probabilmente tra il XV e il XVI secolo e caratterizzato dall’ampia strombatura liscia che si attacca alla facciata attraverso una corposa  modanatura a forma di  toro.

Sempre sulla facciata, in alto a destra, è possibile ammirare, all’interno di un’edicola, un pregevole affresco rinascimentale raffigurante La Madonna con il Bambino tra i santi Agostino e Andrea. L’opera, purtroppo danneggiata dagli agenti atmosferici, è stata attribuita al pittore locale Pancrazio Jacovetti da Calvi ed è stata datata agli anni settanta del Quattrocento. L’iconografia dell’affresco, in cui compaiono, come si è visto, i santi Andrea e Agostino, rappresenta un chiaro riferimento alle vicende storiche che hanno caratterizzato il complesso religioso narnese, utilizzato dai frati agostiniani e in origine intitolato a Sant’Andrea della Valle.
L’interno della chiesa, ampio e spazioso, colpisce per la maestosità delle linee architettoniche e per la magnificenza delle decorazioni. Il corpo principale è suddiviso in tre navate da esili e slanciati pilastri quadrangolari che sorreggono archi a tutto sesto; la navata centrale è conclusa da una vasta cappella a pianta quadrata coperta da una volta a crociera costolonata.
Lungo le pareti delle navate laterali si dispongono degli altari che ospitano ancora pregevoli opere d’arte eseguite durante un arco cronologico che va dal XV al XVII secolo, mentre nell’abside si conservano alcuni affreschi risalenti a due diverse fasi decorative: una più antica che si estende nella parte inferiore, databile tra la fine del XIV secolo e i primi anni del XV secolo, ed un’altra realizzata probabilmente tra la fine del XVII e i primi anni del XVIII secolo. Quest’ultimo intervento deve essere messo in relazione con una più ampia campagna decorativa che ha riguardato anche il soffitto ligneo, le navate della chiesa e la parte superiore della controfacciata.

Al centro del soffitto campeggia un imponente tela dipinta raffigurante con un grande effetto scenografico e nel più fedele spirito del barocco romano, Sant’Agostino in gloria che abbatte gli eretici, di un anonimo pittore tardo-barocco.
L’abside
La zona inferiore delle pareti dell’abside ospita uno dei più significativi esempi della pittura del tardo Trecento dell’Umbria Meridionale: realizzati su vari livelli di intonaco e disposti su due registri, questi preziosissimi affreschi sono riemersi parzialmente dietro al coro ligneo seicentesco circa una trentina di anni fa e attendono ancora di essere completamente riportati alla luce e di poter essere restaurati. 
Tra le varie scene è possibile distinguere un’ampia serie di riquadri, che parte della critica più recente ha voluto attribuire alla bottega di un anonimo pittore chiamato dagli studiosi con il nome convenzionale di “Maestro della Dormitio  di Terni”, importantissima personalità attiva nelle antiche diocesi di Spoleto, Terni e Narni negli anni a cavallo dei secoli XIV e XV.
In particolare, si lega al nome del maestro l’imponente e maestosa figura del Cristo Giudice tra santi posto al di sotto del finestrone della parete centrale (Fratini 1997, pp. 319-323)
Subito sopra agli affreschi medievali e nelle quattro vele della volta si offre alla vista una complessa decorazione tardo-barocca: all’interno di cornici dipinte o reali sono raffigurati santi e martiri dell’ordine agostiniano, eseguiti da un anonimo pittore attivo nell’ambito della campagna decorativa che ha interessato l’edificio nei primi anni del Settecento.
A.Novelli e L.Vignoli


C. Fratini, Per un riesame della pittura Trecentesca e Quattrocentesca nell’Umbria Meridionale, in Piermatteo d’Amelia. Pittura in Umbria Meridionale fra ’300 e ’500, Assisi 1997, pp. 285-375.  
Per saperne di più:
L'affresco di Piematteo d'Amelia
Gli altari delle navate
La cappella di San Sebastiano

il chiostro
L'indagine archeologica
"Bagliori remoti dall'incerto futuro"

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