Nella chiesa dell'Istituto si celebra la S. Messa in occasione della memoria della Beata, il 15 Novembre.
Quest'anno la s.Messa nella Cappella della Beata in piazza Galeotto Marzio sarà celebrata il 16 Novembre alle ore 11 Novembre 2016
Uno scorcio di Piazza Galeotto Marzio, detta Piazza Cajola, con l'edificio dell'Istituto Assistenza Infanzia e la chiesa intitolata alla Beata Lucia.
Secondo la tradizione, il giorno di fondazione dell'Istituto sarebbe il 3 maggio 1739, festa del Santo Patrono San Giovenale Vescovo. Una data quindi che aveva un forte valore simbolico per la popolazione, così come il nome scelto per il brefotrofio, che è stato intitolato alla Beata Lucia, importante e carismatica mistica vissuta a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento e nata proprio neIla cittadina umbra. [......] L'Istituto per l'infanzia abbandonata fu localizzato proprio a Narni per la posizione geografica e per il fatto che Narni vantasse una lunga e riconosciuta esperienza nel campo dell'assistenza e nell'accoglienza dell'infanzia abbandonata. Già negli Statuti cittadini del 1371, infatti, è testimoniata l'esistenza di forme di assistenza di questo genere. L'antico ospedale degli infermi della cittadina, nel XIV secolo era situato nei pressi dell'allora parrocchia dei SS Filippo e Giacomo, prossimità a cui si deve il vecchio nome di ospedale di San Giacomo [....] Dopo pochi anni dalla sua fondazione, il brefotrofio era trasferito in una nuova e più spaziosa sede [....] Il nuovo complesso era costruito in quella che si chiamava Piazza Cajola, una zona che all'epoca si trovava nella periferia della cittadina e godeva di un suggestivo affaccio sulla valle del Nera, e che oggi porta il nome di Piazza Galeotto Marzio ed è situata nel versante nord del centro storico. Al contrario di quanto è avvenuto per i brefotrofi di Viterbo e Spoleto, ospitati in edifici già esistenti e semplicemente ristrutturati, il brefotrofio di Narni, quindi, dopo la sua iniziale sistemazione "di fortuna", beneficiò di una sede prevalentemente progettata e costruita "ex novo", compito affidato all'architetto senese Paolo Posi: il progetto riutilizzava edifici già esistenti sul lato ovest della piazza e prevedeva una nuova costruzione sul lato nord [....] A partire dal 1740, dunque, il brefotrofio acquistò dalle famiglie proprietarie (come i Cardoli e i Fanelli), alcune case e terreni che insistevano sulla piazza [....] Il complesso venne inaugurato nel 1750 e comprendeva, oltre al brefotrofio, il Conservatorio delle esposte (che a sua volta ospitava al suo interno una chiesa) (1)
E, come scrive Giovanni Eroli [….] cotesto pio luogo ha necessariamente la sua chiesa […]. Essa è assai piccola, di semplicissima e non bella architettura, con due soli altari e la sacristia, ma contiene alcune tele che meritano le nostre osservazioni. Nell’altare di mezzo, dedicato alla soprannominata beata narnese, ammiriamo in basso costei ginocchioni dinanzi al divin Salvatore, che dassi a vedere in alto tra nuvole ed Angioli, ed a lui umilmente devota esprime in bel modo il suo costante affetto con l’atteggiamento delle mani e del viso. (2) La tela firmata e datata 1750, è di Stefano Parrocel, originario di Avignone.
(1) C.Arconte e L.Schettini, Il Brefotrofio Beata Lucia di Narni in età liberale: storia di projetti, donne e comunità, 2015 (2) G.Eroli, Le chiese di Narni e suoi dintorni, 1898