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L'antica chiesa di Santa Maria Impensole sorge lungo l’attuale via Mazzini, nel cuore della città medievale, a pochi passi dall’antica Platea Major, oggi piazza dei Priori. Essa si staglia lungo la stretta via con il suo spazioso ed elegante portico, che invita il turista e il fedele alla sosta e all’ammirazione dell’affascinante facciata, abbellita da una ricca serie di rilievi scultorei di carattere simbolico. La chiesa rappresenta il più fulgido esempio dell’alta qualità e dell’originalità architettonica che caratterizzano gli edifici religiosi narnesi nell’epoca in cui la città si eresse a libero comune: essa, infatti, è giunta fino a noi conservando inalterate le proprie forme architettoniche delineatesi nella loro interezza durante la seconda metà del XII secolo. All’interno dell’architrave che campeggia sopra all’ingresso principale, infatti, un’iscrizione segna la data di ultimazione dei lavori di costruzione dell’edificio romanico al 1175. La particolare purezza delle linee architettoniche della chiesa si sposa al fascino del sito su cui essa si innalza, il quale, attraverso un’interessante serie di stratificazioni storiche visibili soprattutto nei sotterranei, offre ancora la possibilità di ammirare alcuni resti di un edificio romano di età repubblicana e le strutture perimetrali di una chiesa precedente a quella attuale, forse databile al X secolo. La più antica menzione della chiesa di santa Maria Impensole si ha in un documento del 1100, che attesta la donazione dell’edificio sacro alla potente abbazia imperiale di Farfa da parte di una coppia di privati cittadini. Nell’atto di donazione la chiesa è già definita “Santa Mariain Pisile”. Sempre all’interno del Regesto farfense il nostro tempio è ricordato nel 1108 e nel 1194(Nini 2007, pp. 13-14). Tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo la chiesa riveste anche un importante valore civico ospitando nel 1194 e nel 1212 la stipula di importanti atti riguardanti la città di Narni(Ivi, p. 14). Al 1175, come si è visto, risale l’edificazione dell’attuale struttura, diversa, perciò, da quella ricordata nei documenti dell’inizio del XII secolo. Sulla base dei riferimenti documentari e in base all’analisi delle strutture murarie ancora visibiliin loco, è stato possibile ricostruire la storia dell’evoluzione del monumento nel modo seguente: 1) Una prima fase,corrispondente al periodo di etàromano-repubblicana,è attestata dalle due cisterne presenti nei sotterranei della chiesa e dai setti murari rinvenuti sempre all’interno dei sotterranei durante le operazioni di scavo promosse dal marchese Giovanni Eroli nel 1882. Questi resti, appartenenti forse ad un edificio privato sono orientati secondo l’asse nord-sud corrispondente all’asse viario del cardo massimo della città romana (ricalcato dall’odierna via Mazzini), sul quale, probabilmente, l’edificio si affacciava. 2)In un epoca compresatra VII e X secolo, più probabilmente intorno al decimo secolo, l’edificio romano ormai caduto in disuso e abbandonato, fu sostituito da una chiesa che si innalzava circa due metri sotto a quella attuale. Tale costruzione, dedicata alla Vergine, prese l’appellativo di “in pensile” cioè “sospesa”, probabilmente perché realizzata sopra alle due grandi cisterne dell’edificio romano(Nini 2007, p. 37). La costruzione religiosa era più piccola di quella attuale: forse a navata unica, monoabsidata, con ingresso ad ovest al livello del piano stradale o leggermente sopraelevato”, essa doveva essere preceduta da un portico che si affiancava sulla destra ad una torre, utilizzata come campanile(Nini 2007, p. 38). 3)Dopo la donazione all’abbazia di Farfa del 1100, si prese la decisione di rinnovare e ampliare la chiesa. Il nuovo tempio, terminato nel 1175, fu sopraelevato rispetto al precedente e sospeso sopra a volte sostenute da poderosi pilastri posti in corrispondenza delle colonne soprastanti. L’aula della nuova chiesa venne prolungata verso est attraverso l’inserimento di un transetto non sporgente, introdotto da un arco trionfale e terminante con una piccola abside poco rilevata all’esterno. Le forme architettoniche dell’interno, infine, con i tipici archi ribassati e le ghiere bicrome, furono ricalcate su quelle della cattedrale di San Giovenale, terminata e consacrata alcuni decenni prima, alla metà del XII secolo. R. Nini, Lo spazio urbano di Narni nel medioevo. La chiesa di Santa Maria Impensole, in Narni e i suoi statuti medievali, Atti del Convegno di studio (Narni, 14-15 maggio 2005), Todi 2007, pp. 13-40.