Il gioiello della chiesa: l’edicola di Piermatteo d’Amelia Sulla controfacciata della chiesa, all’interno di un’elegante nicchia rinascimentale posta a sinistra dell’ingresso, è conservato un pregevolissimo affresco raffigurante la Madonna con il Bambino tra le sante Lucia e Apollonia, eseguito dal grande pittore Piermatteo di Manfredo d’Amelia il 24 ottobre del 1482 (come recita l’iscrizione sul gradino più basso dipinto al di sotto della figura della Vergine). Nel sottarco della nicchia, sullo sfondo di un cielo stellato, è raffigurato il Padre Eterno benedicente. Il dipinto costituisce una delle testimonianze più rappresentative dell’opera del grande maestro amerino, che fu uno dei maggiori pittori attivi alla corte dei papi negli ultimi decenni del Quattrocento. Realizzato subito dopo il suo coinvolgimento nelle decorazioni della Cappella Sistina al fianco del Perugino, il dipinto mostra chiaramente l’altissimo livello tecnico raggiunto da Piermatteo nei primi anni ottanta del Quattrocento. L’opera è stata eseguita in poco meno di un mese e probabilmente è stata realizzata interamente dalla mano del maestro in persona, che vi ha profuso tutte quelle attenzioni e quella ricchezza materica tipiche dei più preziosi dipinti su tavola.
Questo capolavoro pittorico è stato realizzato per la celebre famiglia narnese dei Gattamelata, come dimostra l’emblema dello stemma della casata, una fune con i capi intrecciati verso il basso, dipinta intorno ai fiori inseriti tra le coppie di cornucopie nel fregio che corre in alto, sopra alla nicchia (Novelli – Vignoli 2009, p. 45). L'opera non fu chiaramente commissionata dal celebre condottiero narnese, morto nel 1443, né da suo figlio scomparso prematuramente nel 1456. E' stato proposto, per la presenza della santa eponima, il nome di una delle figlie femmine del Gattamelata, Lucia, che i documenti ricordano ancora in vita nel 1475 (Ibidem).
A. Novelli – L. Vignoli, Itinerari a Narni, in Piermatteo d’Amelia e il Rinascimento. Itinerari in Umbria, Milano 2009, pp. 38-45