20 Ottobre 2019
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FORZA E FRAGILITA’: LA NOSTRA STORIA
La nostra Parrocchia è un dono di grazia: è un’oasi nell’abitudinario scorrere delle giornate ordinarie, un punto di riferimento stabile e discreto per chiunque senta la mancanza di Dio; un caleidoscopio di fede, arte, cultura, Celebrazioni e presenza costantemente irradiato dalla bellezza attuale del Dio-con-noi. Quasi mille e settecento anni di storia cristiana che illuminano la vita della Città di Narni, riferimento imprescindibile per qualsivoglia incontro e dialogo, momumento a cui è necessario ricorrere per ritrovarsi e ritrovare ciò che il tempo fa sbiadire. Dal 1986 il ricco puzzle cittadino tra le dieci chiese e cappelle (e sacerdoti!) presenti sul territorio ha visto il suo ricentrarsi nella Concattedrale diocesana sia come Parrocchia che come centro di aggregazione e di irradiazione della fede. Purtroppo il titolo, l’edificio, le abitudini, gli Enti, il restare ancora legati alle vecchie parrocchie cittadine ha reso la Cattedrale una sorta di totem dove l’attuale “globalizzazione dell’indifferenza” non permette lo stile tipico di una ordinaria Parrocchia se non con un grandissimo sforzo. Il rischio di considerare musei queste testimonianze della fede dei nostri avi e il continuo sottolineare da parte dei sempre più numerosi turisti la bellezza visuale ed il valore di quanto a disposizione, rischiano di rallentare l’aggregazione comunitaria intorno a quelli che sono i pilastri della fede: la Celebrazione domenicale, la preghiera comunitaria, la devozione personale, l’incontro con il Signore attraverso la Sacra Scrittura, la catechesi e –in modo finale– la carità operosa. Una chiesa bella fa apparire nell’ottuso contesto attuale una Chiesa ricca: pertanto resta difficile convincere i più stereotipati, in una città talvolta ancora fortemente anticlericale negli attuali influencer, che Chiesa significa Comunità e non “multinazionale del sacro”. Troppi fanno ancora fatica ad avvicinarsi. Negli ultimi anni (dal 1997 al 2013) si sono succeduti ben cinque sacerdoti che, sebbene ciascuno abbia portato quanto di meglio il Signore avesse donato in carismi e presenza, non hanno potuto segnare tappe significative –a causa del poco tempo a disposizione– per il processo di plantatio Ecclesiae dopo l’accorpamento delle parrocchie narnesi, come ultime propaggini di questa antichissima storia che il Signore ha voluto seminare a Narni e rendere ben manifesta nei frutti sin dal tempo di San Giovenale (368-376). LO STATO ATTUALE: DONI DI GRAZIA E LIMITI Oggi molte persone son tornate ad affacciarsi nell’hortus parrocchiale per prestare il proprio servizio, semplice ed insieme recercato perché nuovi innesti portino ancora migliori frutti in questa vigna plurisecolare: penso al variopinto gruppo delle catechiste che si è andato sedimentando in questi ultimi anni e rimane sempre aperto a nuove possibilità di infoltimento, coraggiosamente si continua a rendere presente –con stili e modalità che fanno trasparire fantasia e unità raramente uniformi– per quella stragrande maggioranza di cittadini che chiede catechesi e Sacramenti senza neppure tentare di convertirsi; penso al coro parrocchiale che garantisce la presenza domenicale con un servizio costante e degno della divina Liturgia che celebriamo, disposto alla kenosi perché ciascun parrocchiano possa essere stimolato a cantare, seppur ben consapevole che oggi è sempre più raro trovare qualcuno che voglia partecipare cantando, dai più adulti ai più piccoli; penso al gruppo dei volontari del Centro di Ascolto “San Cassio” della Caritas e ai volontari della società di San Vincenzo de’ Paoli, costantemente alle prese con povertà sempre nuove, inculturate in sedimenti di sospetto e nuova divisione in caste dove ignoranza e ignavia lasciano libero sfogo alle paure che ingrassano diabolici ingranaggi perché “professionisti della povertà” traggano ingiusto lucro in una cultura massificata e benpensante dove l’Io non compete più con Dio, ma si mette direttamente al suo posto; penso anche al giovane gruppo dei ministranti che settimanalmente –con chierichetti di esperienza ed altri più giovani, ma sempre accolti volentieri– rende ben vivibile ogni Liturgia, dalla più ordinaria alla più complessa. Non dimentico, oltre ai vitali e disponibili Organismi di partecipazione che si sono rinnovati negli anni (CPP e CPAE), in modo particolare le Segretarie che quotidianamente gestiscono l’Ufficio Parrocchiale rendendolo anche luogo di incontro e di condivisione alleggerendo notevolmente l’agenda del Parroco e degli altri Sacerdoti; tantomeno chi negli anni ha curato e controllato le chiese di Narni (i sacrestani) ben disposti a non considerare “orario straordinario” il servizio al Signore. Tantissime persone, in modo meno ordinario, propongono la loro disponibilità in molteplici servizi, presenza, qualche volta addirittura piccole apologie perché il Vangelo sia meno ostacolato nella propagazione all’interno della società dove impera la “dittatura del relativismo”. Voglio ricordare i ministri straordinari della santa Comunione (all’opera e in formazione), disponibili e invisibili allo stesso tempo; i catechisti-guide del percorso prematrimoniale e del cammino mensile con e per le famiglie; le volontarie del doposcuola che hanno reso autonome generazioni di studenti dalla Primaria alla Secondaria di secondo grado, senza evidenziare le differenze di estrazione, lingua, cultura e religione; chi con più o meno discrezione continua a studiare ogni pietra, ogni pagina e ogni riflesso dei nostri monumenti, chi ne restituisce l’antico splendore, chi ne misura la portata ed il potenziale in ogni circostanza; ma anche, più raro di questi tempi, chi con le proprie critiche costruttive permette un procedere avanti sulla via buona del Vangelo. La gestione dell’ingentissimo patrimonio storico, le numerose chiese e pertinenze, il dover fra fronte ad imprevisti quotidiani più o meno gravi, il procedere costante tra tre Enti (Parrocchia, Capitolo della Cattedrale e Curia diocesana), il doversi interfacciare costantemente con gli Uffici di Curia (nonché le Soprintendenze e il Comune di Narni) per la gestione ordinaria e straordinaria, rende la vita del Parroco qualcosa di simile a quella di un manager inesperto a competere con gli ufficiali di Wall street rendendo estremamente farraginosa la vita pastorale parrocchiale. I pochi e piccoli spazi a disposizione, i fardelli del passato sempre presenti (in particolare i mutui), l’indifferentismo ed il costante sospetto non riescono ancora a vanificare la potenza dell’opus Dei (dalla preghiera personale, ai rintocchi dei sacri bronzi, agli appuntamenti liturgici, catechetici e caritativi) che costantemente punteggiano le giornate della nostra parrocchia. ALCUNE PROSPETTIVE Certamente ci sarà bisogno di concedere ancora tempo per rendere stabile un cammino iniziato, affinché si declericalizzi sempre meglio il percorso ecclesiale (più per lentezza laicale che per orgoglio clericale) e ciò che ora appare nuovo e interessante non crolli sotto i colpi dell’abitudine e dell’assuefazione; la quasi totale assenza dei giovani, generalmente spinti dalle famiglie ad allontanarsi dal porto sicuro della fede (in quanto “roba da bambini”) verso le turbinose acque del deprimente relativismo contemporaneo dove conta solo l’apparenza e l’affermazione, ci spinga a “pescare” uomini con i moderni mezzi di “pesca” in linguaggi nuovi su contenuti antichi; sarà necessario purificare ancor più quelle forme devozionali che possono scadere nel formalismo, definire sempre meglio i confini tra fede e folklore senza dover distruggere né l’uno né l’altro; bisognerà continuare nel percorso di “unificazione sociale”, tenendo però ben presenti le legittime differenze e i dovuti distinguo, per tornare ad avere un voce ed un peso più importanti nella formazione delle coscienze e nel raddrizzare in modo veritiero e costruttivo le storture dell’opinione pubblica. Ci sarà bisogno di capire e scoprire in modo più chiaro la necessità e la funzione di nuove strutture ecclesiali sinodali (Comunità Pastorali, Forania, Consiglio Pastorale Diocesano, Consiglio Pastorale foraneo) che, mal comprese, rischiano di stressare ed indebolire le strutture parrocchiali senza dare sostrato all’impegno che la Chiesa ci chiede oggi. Sarà necessaria una nuova effusione di Spirito Santo perché le nuove generazioni non smettano di ammirare e frequentare la fede presente nel loro orizzonte di vita, i “nuovi” giovani non fuggano verso i miraggi del nulla, chi è cresciuto in Chiesa non guardi con sospetto i neofiti, chi si sente lontano possa trovare un luogo accogliente, chi è inciampato nel “nulla” possa scoprire testimoni credibili non impegnati a fare da maestri, chi preferisce essere povero per essere servito possa incontrare fratelli pronti ad affrancarli dalle moderne povertà, chi viene per imporre il proprio punto di vista possa trovare un muro d’amore pronto a far leggere la realtà in modo diverso, chi è stordito dalla confusione possa ritrovarsi nel silenzio benedicente della presenza del Signore sempre vivo ed operante nella sua Chiesa. TANTI AUGURI, CHIESA DI NARNI! |
Dedicazione della Cattedralenel 290° anniversarioVenerdì 19 Ottobre 2018 S.Messa alle ore 18 con gli alunni delle scuole di Narni Centro Sabato 20 Ottobre S.Messa alle ore 18 con il Capitolo della Cattedrale, presiederà don Francesco Muisanza, missionario Domenica 21 Ottobre S.Messa parrocchiale alle ore 11 "Secondo una matrice di origine romantica, seppure ancora attuale,
è soprattutto nelle cattedrali, che si cela la storia pietrificata e apparentemente silenziosa dell’intera comunità che ha contribuito a costruirla e che ha riposto in essa non solo la propria fede e le proprie aspettative, ma anche la propria identità cittadina” M. D’Onofrio Tanti auguri cari narnesi! Spero che siate sempre orgogliosi della nostra Cattedrale. don Sergio |
Narni, 20 ottobre 2017
"Secondo una matrice di origine romantica, seppure ancora attuale, è soprattutto nelle cattedrali, che si cela la storia pietrificata e apparentemente silenziosa dell’intera comunità che ha contribuito a costruirla e che ha riposto in essa non solo la propria fede e le proprie aspettative, ma anche la propria identità cittadina” M. D’Onofrio 872 anni fa questa chiesa diveniva ufficialmente la nostra Cattedrale. 289 anni fa – esattamente il 20 ottobre – riceveva una nuova Consacrazione alla luce degli ingentissimi lavori che l’hanno resa molto simile a come la vediamo noi oggi. Tante epoche, tante storie belle e tristi, tanti personaggi famosi e soprattutto tante persone ordinarie hanno varcato queste porte e non hanno potuto fare a meno di rimanere colpite dal massimo Monumento cittadino. Oggi non si pietrifica più nulla. Il continuo mutamento, complice solo del divenire costante delle emozioni, sembra non permettere alcuna stabilità. E forse è proprio così… ma guardando la Cattedrale pensando che pietre formatesi chissà quando - e con l’aggiunta della sapienza dell’uomo - possano essere diventate tutto questo, ci fa sperare che scrutandole con rinnovata ammirazione possiamo imparare ad impararci meglio per gettare le basi di un ulteriore futuro che non ha paura di fondarsi dove la terra è solida e costruita sopra la Roccia. Quella roccia è Cristo, affidabile, che non cambia idea, non è vittima delle mode né del pensiero comune. Tanti auguri cari narnesi! Spero che siate sempre orgogliosi della nostra Cattedrale. don Sergio |
2017Giovedì 19, Vespri solenni
Venerdì 20,
Concelebrazione Eucaristica Sabato 21, Concerto
"su solida roccia" |
Giovedì 19 ore 18 S. Messa. A seguire Adorazione Eucaristica e Vespri solenni. Venerdì 20 ore 18 Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal nostro vescovo Giuseppe con gli alunni dell’Istituto Comprensivo Narni centro. Ore 21 Veglia missionaria presso la parrocchia di S. Antonio in Narni Scalo. Sabato 21 ore 15 “io e te. Affetto, affettività ed emozioni”, incontro in parrocchia con i giovani della Comunità Pastorale. Ore 18 S. Messa solenne. A seguire concerto per viola, tromba e organo. Domenica 22 Giornata Missionaria mondiale. S. Messe in orario domenicale. |