"Il Fonte battesimaleè situato, come già affermato, nella Cappella dei Muratori. Il Fonte battesimale fu fatto costruire dal Vescovo Gormaz. In esso troviamo scolpiti: lo stemma del Vescovo Gormaz, lo stemma del Capitolo dei Canonici, lo stemma di Narni, uno stemma gentilizio, San Giovenale; la cupola è sormontata dalla statua di San Giovanni Battista.
In controfacciata Madonna con il Bambino nella nicchia della parete di fondo. L'affresco (restaurato nel 1988-90) risale al sec. XV ed è opera del Maestro di Narni del 1409.
Il primo altare sulla destra mostra un dipinto di scuola romana (sec. XVII) raffigurante San Carlo Borromeo. L'altare era di patronato dei Conti Mancinelli che avevano ottenuto di avere il sepolcro di famiglia (1470) ai piedi dell'altare. Il tutto venne restaurato nel 1726. Nel 1963, durante i lavori di restauro della Cattedrale, l'altare fu demolito.
Segue l'altare di San Rocco con relativa statua (sec. XVII). Le colonne e le cornici sono quattrocentesche; sono state dipinte e modificate nel 1600. Secondo quanto è scritto sul piedistallo, la statua si conservava nella Cappella dei Muratori esistente sotto il portico e qui trasferita nel 1756. Per l'occasione fu manomesso il sepolcro del Vescovo Carlo Boccardo; del sepolcro rimangono le decorazioni del fondo e la statua mutilata inserita nella parete di fianco.
L'antica Cappella del SS. Sacramento (parzialmente restaurata nel 1988) con arco trionfale scolpito, interessante monumento dovuto all'arte dei Maestri Lombardi (1490) (oppure nel 1499, opera di Francesco de Peregrinis di Como). Rappresenta un significativo passaggio circa la disciplina della custodia del SS. Sacramento e rappresenta una importante testimonianza dell'arte rinascimentale. La Cappella è sostenuta da due pilastri scolpiti, con capitelli, che sostengono una cornice di bassorilievi e festoni; il timpano sovrastante reca al centro il simbolo dell'Eucaristia, sorretto da due angeli e, in basso, due medaglioni con immagini di Mosè e di David. Avanti alla Cappella si eleva un secondo arco trionfale in pietra istoriata, solenne per il suo slancio e la sua imponenza; esso è in corrispondenza rettilinea al portale laterale sinistro, che dà sulla Piazza Garibaldi. Nelle facce interne dei pilastri si notano dodici bassorilievi, raffiguranti simboli eucaristici e fregi decorativi di fine fattura. La volta dell'arco, come la volta della Cappella, è decorata con riquadri di pietra con al centro scolpita una rosa. L'esterno dell'arco della Cappella ripete il motivo dell'arco trionfale: pilastri, ornati di motivi floreali, timpano con l'immagine di Dio Padre, medaglioni in alto con immagini di Elia e di Giona. L'interno della Cappella è costituito da due piccole absidi ornate di panneggio, con la volta decorata di affreschi seicenteschi. Nella piccola abside centrale è posto il tabernacolo, anch'esso di pietra scolpita secondo il disegno classico dell'epoca. Dai saggi fatti per un tentativo di restauro si può osservare come la scultura fosse decorata ad oro su fondo dipinto con magnifico riflesso di turchese che ci riporta alle terrecotte del Della Robbia. Un notevole tratto di pavimento alessandrino completa la nobiltà della Cappella che, dal lato architettonico, può essere considerata il più bel monumento rinascimentale lombardo che si trovi in Umbria.
Dopo il sacello di San Cassio, si arriva davanti alla Cappella, già del Crocifisso e ancor prima Cappella Eroli, e ora dedicata alla Madonna del Ponte. Davanti all'immagine (trattasi di un dipinto che nel 1754 fu portato in processione dalla Cattedrale al Santuario in occasione dell'incoronazione dell'immagine che era stata scoperta nel 1714), riproduzione libera dell'originale esistente nell'omonimo Santuario situato presso il Ponte di Augusto, molte sono le persone che si fermano per meditare e pregare.
Di fronte a questa Cappella, si può osservare una tavola a tempera del senese Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta; la tempera (1470) raffigura San Giovenale (Pala di S. Giovenale). Sotto la tempera viene custodita un'asta che faceva parte del "portanale" o "baldacchino" che riportava a Narni le reliquie del Santo trafugate nel IX secolo."