Durante i lavori è emerso un arco a sesto ribassato che conferma la complessità della struttura architettonica di questo ambiente che sembra costituire la parte più antica della chiesa di san Francesco. Dai primi accertamenti risulta che potrebbe trattarsi di una nicchia o di un passaggio murato ed il materiale di costruzione, la pietra, fa pensare che possa risalire al XIII secolo.
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La cappella della confraternita di San Giuseppe ospitava in origine la sagrestia dei frati conventuali che concessero il permesso di occuparla nel 1570. A meno di un anno di distanza i confratelli riuscirono a farla decorare interamente, come ricorda un documento del 1571 in cui il pittore narnese Alessandro Torresani decurta 16 ducati dai 76 che doveva ancora riscuotere dalla confraternita di San Giuseppe per il lavoro di affrescatura della cappella, costato in totale 160 ducati.
Il ciclo degli affreschi è dedicato a San Giuseppe e alla Vergine. Gli affreschi si dispiegano in sei grandi riquadri, inquadrati da una struttura architettonica dipinta che corre lungo tutto il perimetro della cappella, corredata da cariatidi, festoni di frutta e angioletti. Sulla parete di fondo si apre una porta affiancata dalle immagini di san Pietro e san Paolo. La volta a botte è dipinta con un cielo stellato, con al centro la figura del Salvatore mentre agli angoli troviamo i quattro Evangelisti. La parete di controfacciata ospita l’Adorazione del Bambino (si noti il gran bagliore che illumina il Bambino con il globo in mano che si riverbera sul volto della Vergine) e, nella parte superiore, l’Annunciazione all’interno di un finto quadro. Accanto a quest’ultimo appare una figura che sostiene un’iscrizione, oggi scomparsa, seduta a cavalcioni della cornice che rigira sopra l’arco di accesso. Nell’intradosso dell’arco, dentro ai medaglioni, si trovano, in alto, la Colomba dello Spirito Santo, Sant’Antonio di Padova e San Francesco, mentre in basso a destra vediamo San Giuseppe e un gruppo di uomini e a sinistra Maria e le vergini sue compagne. Lungo la parete di sinistra per chi entra si riconosce l’Adorazione dei Magi e la Discesa della colomba su san Giuseppe . A seguire, sulla parete di sinistra per chi entra, un fondello di mattoni cela l’antico accesso alla bella scalinata progettata dal celebre architetto perugino Ottaviano Schiratti, messa in opera nel 1573, che permette di salire ad alcuni vani posti al piano superiore. Infine, sulla parete a destra si riconosce un affresco che ritrae la Visitazione di Maria a Elisabetta ed una scena di banchetto. Balza agli occhi l’assenza dello Sposalizio (*)che, come è stato recentemente ipotizzato, era probabilmente rappresentato in una tela originariamente posta sulla parete di fondo della Cappella forse identificabile con un dipinto attualmente conservato all’interno del santuario della Quercia di Narni. A.Novelli e L. Vignoli (*) L. Vignoli, La Quercia (Narni). Santuario di Santa Maria della Quercia, Madonna con Bambino e Sant’Anna, in Arte e Territorio. Interventi di restauro 4, a cura di A. Ciccarelli, Todi 2009, pp. 86-101 |
La cappella di san Giuseppe, veduta d'insieme prima dell'inizio dei restauri
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