Giovenale era un giovane medico originario di Cartagine, venuto a Roma durante il pontificato di papa Damaso I e da lui mandato a Narni nel 368 come Vescovo per confermare nella fede quella comunità cristiana già evangelizzata dai vescovi Terenziano, Feliciano e Valentino.
Egli fu il primo Vescovo della Chiesa di Narni per cui ne è considerato anche Fondatore nonché Gubernator et Defensor Civitatis. La sua memoria è ricordata sin dai più antichi martirologi che lo commemorarono come Vescovo e confessore. San Gregorio Magno nei “Dialoghi” e nelle “Omelie” ricorda Giovenale, Vescovo di Narni con il titolo di Martire. Alla sua vita santa ed alla sua missione dopo la morte sono legati numerosi miracoli tanto che per breve tempo, alla fine del IX secolo, le sue spoglie furono trafugate e portate a Lucca. Una tradizione cisalpina vuole che all’inizio del XII secolo un canonico di Tolosa, volendo arricchire la propria Cattedrale con le reliquie di Santi miracolosi, abbia asportato il corpo di S.Giovenale e, sulla via del ritorno, sia stato costretto ad interrompere il viaggio a Fossano in Piemonte. Avvenimenti miracolosi si legano a quel luogo, tanto che ancora oggi Narni e Fossano condividono in san Giovenale il Patrono delle Città e delle Diocesi. Il culto, assai diffuso nell’Italia centrale, è documentato da sicure prove ed il suo sepolcro è da sempre indicato con quello che si conserva nella Concattedrale di Narni, dove in suo onore fu eretto il primo luogo di culto sin dal V secolo. |
Foto di Marco Santarelli
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