Parrocchia dei SS Giovenale e Cassio nella CATTEDRALE DI NARNI
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      • Il Giubileo di Forania
      • La Settimana Teologica

CELEBRAZIONI  ​SETTIMANA  SANTA

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2021 

Via Crucis 2021 - Meditazioni​
I STAZIONE – Gesù viene condannato a morte.
Perché Gesù è stato condannato a morte? Questa domanda ci accompagnerà per tutta la Via Crucis. L’Evangelista Marco nel corso dello scorrere delle settimane ci ha già aiutato a capire come Gesù sia stato oggetto, nel corso della sua vita sin qui, della violenza verbale dei suoi nemici, giudizi, mormorazioni e calunnie. Il circolo si è man mano stretto intorno s Lui, sin qui, ora la sua condanna è sentenziata! Tutto è compiuto, la violenza degli uomini, ha sua epifania nella Passione! La Crocifissione sarà solo l’atto finale di questa violenza, della violenza volontaria che esce dal cuore dell’uomo.
I Capi dei Giudei hanno voluto la sua morte, perché hanno compreso che Gesù si riteneva il Figlio di Dio. Pilato, temendo il giudizio di Roma, non volendo condannare direttamente si rimette alla folla che sobillata, non lo credono il Messia, è un impostore uno che ha bestemmiato dicendosi Figlio di Dio. Così Gesù venne condannato alla morte di croce, quale ribelle di Roma, in nome della paura e della viltà.
Ma questo è anche il momento dell’epifania del suo amore e della sua gloria, Lui, i re dei re, percosso, flagellato, entra dal Getsemani in poi nella Passione con sovrana libertà. Non pensa a una via di fuga, ma combatte la violenza con la mitezza, di fronte alla violenza dice no, rompe la catena del male. Amando i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine, fino al dono estremo di sé. Tutto è compiuto, Gesù muore per i nostri peccati, e per la nostra salvezza.
E’ a noi stessi che dobbiamo guardare, al male e alla violenza che albergano in noi, questa pandemia ci ha messo a nudo, e non possiamo far finta di nulla. Ci dobbiamo pertanto incamminare verso la Via Crucis della nostra vita, un itinerario di penitenza, e dolore, ma anche di rinascita e di conversione. Ci incamminiamo quindi dietro a Lui, sulla via del Golgota.

 
 
II STAZIONE - Gesù condannato abbraccia la croce.
La storia della salvezza ha avuto inizio con il Sì di Maria e compimento con la passione di Gesù.
Gesù accetta la volontà del Padre, si abbandona totalmente con amore di figlio, e attraverso la croce si fa carico delle nostre debolezze e dei nostri peccati. Gesù abbracciando la croce abbraccia ognuno di noi. La croce di Gesù è la somma di tutte le croci del mondo e della storia.
Uno strumento di dolore e di morte che solo l’amore di Dio può rendere strumento di salvezza.
Gesù abbraccia la croce! Mistero di bontà! Mistero di umiltà! Mistero di amore!
 

 
III STAZIONE - Gesù cade per la prima volta.
Gesù ormai senza forze, esausto, cade sotto il peso della croce, con umiltà si riprende e continua a camminare. Sono la nostra cattiveria, le nostre falsità, il nostro orgoglio che ci fanno cadere. È solo Gesù che ci può risollevare aiutandoci a portare la nostra croce e a darci forza. Quando sono scoraggiato, quando tutto mi è difficile, aiutami Gesù a risollevarsi, affinché io non resti schiacciato dalla tristezza e dalla malinconia.
 

 
IV STAZIONE - Maria incontra suo figlio
Tutto ciò che una madre fa, pensa, sogna per suo figlio è a favore della sua vita, della sua gioia e della sua crescita. Maria incontra suo figlio e lo accompagna nel momento più doloroso della sua vita, con il cuore appesantito dalla sofferenza, ma con la luce di speranza guidata dalla fede nel Signore. Quante mamme, come Maria, piangono per i loro figli, allora insegnaci a trasformare queste lacrime di dolore in forza viva per accettare  la sua volontà.
 
V STAZIONE  - Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene
Simone di Cirene è vittima delle circostanze, si trova coinvolto improvvisamente, fa quello che gli viene chiesto di fare, non fugge!  Da questo incontro involontario scaturisce la fede. È accompagnando Gesù e condividendo il peso della croce che Simone comprende che quella è una grazia. Lui non incoraggia Gesù a parole ma porta la croce per lui! Gesù ci invita a condividere la sua croce; ogni volta che ci avviciniamo a qualcuno che soffre e lo aiutiamo  condividendo la sua sofferenza, aiutiamo Gesù stesso a portare la croce. Facciamo dunque come Simone: portiamo le nostre croci con l’aiuto di Dio!
 
VI STAZIONE  - La Veronica asciuga il volto a Gesù
Questa donna! I Vangeli non parlano di lei che, secondo la tradizione, vedendo la sofferenza di Gesù ed il suo volto coperto di sangue e di sputi, lo sciugò con un panno sul quale rimase impressa l’impronta del volto di Cristo. Mi ha sempre colpito il suo coraggio e la splendida ricompensa con cui Gesù ha voluto ripagare la sua generosità, il suo amore. Lei, una donna, ha quel coraggio che la fa uscire dal coro degli indifferenti, degli ingrati, degli egoisti e di coloro che, pur disperandosi per la sorte del Signore, non alzano un dito per confortarlo, per sorreggerlo, vuole essergli vicino in questo momento di sofferenza.
Questo atto di carità dovrebbe farci riflettere sulla nostra indifferenza con la quale a volte ci comportiamo nei confronti della sofferenza altrui. Mi porta alla mente coloro che a causa di questo virus sono lasciati soli negli ospedali che muoiono soli, e per i loro parenti che non hanno neanche il conforto di poter dare l’ultimo saluto ai loro cari, perché il Signore ci aiuti ad asciugare le loro lacrime con la nostra vicinanza, il nostro affetto e la nostra preghiera, perché anche nel nostro cuore si imprima l’immagine di Gesù.

 
 
VII STAZIONE - Gesù cade per la seconda volta
Gesù, pur essendo di natura divina, ha scelto liberamente di essere partecipe della condizione umana, incarnandosi e svuotando se stesso della gloria divina fino alla morte in croce. Ha assunto la condizione di servo, diventando l’ultimo degli uomini per essere vicino e fratello nei confronti dell’intera umanità mortale e peccatrice, così da redimerla. Paolo, nella lettera ai cristiani di Filippi, ci fa riflettere dell’amore profondo di Cristo verso tutti gli uomini giungendo fino alla morte per adempiere al progetto di Salvezza voluto dal Padre.
 
 
VIII STAZIONE - Gesù incontra le Pie donne
“… non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli” dice Gesù, che nonostante il peso cella croce e la sofferenza continua a pensare alle sofferenze altrui. Anche noi siamo chiamati a portare le nostre “croci” ma Gesù ci invita a non dimenticarci degli altri, soprattutto in questi tempi difficili.
 
 
IX STAZIONE - Gesù cade per la terza volta
Gesù continua a predicare l’amore nonostante il monito dei discepoli che lo avevano esortato a stare attento. Egli non si tira indietro davanti alla morte, così come nei secoli tutti quei martiri che hanno dato la vita in nome di Dio. Anche noi siamo chiamati ad accettare la croce piuttosto che tradire il Vangelo, è di questo amore incondizionato che la nostra società ha bisogno e troppo spesso siamo sopraffatti da questioni futili e vane, dall’egoismo, dalla paura del giudizio degli altri che opprime quest’amore che è dentro di noi. Non vergogniamoci di dimostrare il nostro Amore per il Signore.
 
 
X STAZIONE - Gesù è spogliato delle vesti            
Gesù ancora una volta subisce la condizione umana. L’essere spogliato, messo a nudo della dignità. Questo agli occhi degli uomini, dei vigliacchi, ruolo rivestito in quel momento dai soldati, è un gesto di disprezzo, di umiliazione. Dio invece nella nudità svela l’essenzialità, la potenza e la forza dell’essere umano. Quell’uomo rimasto nudo è rimasto Re ed ha vinto la morte.
Poca cosa l’eredità terrena dell’uomo Gesù: le sue vesti ed una tunica, un unico lenzuolo di stoffa che pochi si contendono. Come pure è un unico lenzuolo il sudario in cui viene avvolto dopo la morte ed in cui Gesù vero Dio risorge. Questo telo dato in eredità a tutta l’umanità, stoffa da cui ogni credente può essere avvolto per risorgere a vita nuova.
Oggi come allora, gli vengono strappate ancora le vesti di dosso, quando anziché affidarsi a Lui, al primo posto nella quotidianità viene messo l’egoismo, il superfluo. Quando per comodità si seguono altre strade apparentemente più semplici e mete appariscenti, che quasi sempre portano al male e che alla fine non donano nulla, ma lasciano solo rabbia, tristezza e dolore.
Anche noi assistiamo spesso indifferenti alla spoliazione di uomini, donne, bambini, deboli, indifesi, poveri, emarginati. Noi da che parte stiamo? Non facciamoci strappare i lembi della nostra dignità e libertà di figli di Dio.
Gesù ci affidiamo a Te per camminare verso la luce con le vesti dell’amore.

 
 
XI STAZIONE  - Gesù è spogliato delle vesti
Una crocifissione come tutte le altre in una giornata di duemila anni fa. Il disinteresse dei soldati che si contendono uno straccio, due malfattori ai suoi lati, la soddisfazione di chi l’aveva condannato. A pochi interessa chi stia morendo, gli altri non lo sanno, non l’hanno capito, non gli interessa.
Signore, quante volte ti mettiamo noi stessi la corona di spine in testa, o i chiodi alle mani e ai piedi, o ti tiriamo sulla croce, o talvolta ti scherniamo o trapassiamo il tuo cuore amabile con la lancia? Però tu, lento all’ira e grande nell’amore, ogni volta dici al Padre Tuo celeste: “Perdonali”. Noi, oggi, sappiamo ciò che facciamo? Ce ne rendiamo conto? A volte corriamo il rischio di essere dalla parte dei disinteressati, degli ignoranti e di dimenticarci di chi è morto per salvarci. Inizieremo a porre attenzione alle persone che vengono crocifisse intorno a noi?

 
XII Stazione - Gesù muore in croce.
   Kyrie eleison
   Christe eleison
   Kyrie eleison
 
XIII STAZIONE  - Gesù deposto dalla croce.
Signore, sei disceso nell’oscurità della morte umana.
Il tuo corpo è accolto dalle braccia amorevoli di una madre affranta dal più grande dolore.
Maria ai piedi della croce è diventata dal quel momento madre di ciascuno di noi.
Consideriamo l’afflizione dell’animo della Madre quando stringe a sé il povero corpo di quel suo unico Figlio; profondamente addolorata, ma unita a Lui da un amore che supera i confini della vita e della morte.
Sarà questa immagine che ci darà la forza di affrontare le avversità della vita terrena, vivendo anche la sofferenza nel fiducioso abbandono alla tenerezza di Dio.

 
 
XIV STAZIONE - Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro
 
Su quello sperone di roccia accade l’imprevisto. Nulla lasciava presagire quel gesto. Avvolto in un lenzuolo funerario, il corpo crocifisso e straziato di Gesù scivola lentamente nelle mani pietose e amorose di Giuseppe di Arimatèa e poi, nel sepolcro scavato nella roccia. Quel gesto attutisce la solitudine della morte e accentua la sensazione di vuoto lasciata dai discepoli del condannato, fuggiti via tutti.
Morire soli, senza nessuno accanto. Senza il conforto di una carezza o di una preghiera. Senza il pianto di un familiare. Morire implorando un medico o un infermiere per l’ultima chiamata sul cellulare, per dire addio ai propri familiari che aspettano a casa mentre il fiato manca e l’ossigeno non basta più. Muoiono così, nei nostri ospedali, i contagiati da coronavirus. Chi muore affetto da coronavirus non viene vestito per ordine tassativo dell’autorità sanitaria. Viene avvolto in un telo imbevuto di disinfettante e sigillato in doppia cassa. Abbiamo imparato a conoscerla l’agonia e la morte in solitudine, ad abituarci persino. I morti sono diventati numeri nella conta dei bollettini, ogni sera in diretta tv. La morte è diventata seriale, solitaria, pura contabilità, questione di statistica che noi scrutiamo ansiosamente per capire quando potremo tornare alla normalità. Siamo nella condizione tremenda di non poter esercitare la compassione, perché la compassione prevede una vicinanza fisica e materiale che ci è impedita, così com’è impedito un ultimo saluto.
In questa pandemia in cui si muore soli e lontano da tutti, la pietas non è venuta meno. Il gesto di Giuseppe di Arimatéa rivive grazie all’ardire di uomini e donne, dai sanitari ai cappellani, che come quell’uomo sul Calvario, andando oltre il proprio dovere d’ufficio, si fanno avanti coraggiosamente per curare, consolare, accarezzare. Dare, semplicemente.
Nel suo divenire così spudoratamente umano Gesù, attraverso l’amorevole abbraccio di Giuseppe di Arimatèa, indica drammaticamente, con forza, ancora una volta, la via della salvezza. Quella via che passa soltanto attraverso la benevolenza, l’altruismo, la generosità, in una parola: l’amore incondizionato verso il prossimo.
 

 
PREGHIERA
Signore, sei stato condannato a morte perché la paura dello sguardo altrui ha soffocato la voce della coscienza. Accade sempre così, lungo tutta la storia, che degli innocenti vengano maltrattati, condannati e uccisi. Quante volte abbiamo, anche noi, preferito il successo alla verità, la nostra reputazione alla giustizia. Dona forza, nella nostra vita, alla sottile voce della coscienza, alla tua voce. Guardami come hai guardato Pietro dopo il rinnegamento. Fa’ che il tuo sguardo penetri nelle nostre anime e indichi la direzione alla nostra vita. A coloro che il Venerdì santo hanno urlato contro di te, il giorno di Pentecoste hai donato la commozione del cuore e la conversione. E così hai dato speranza a tutti noi. Dona anche a noi, sempre di nuovo, la grazia della conversione.


E' possibile seguire tutte le Celebrazioni in diretta sulla pagina Facebook "Cattedrale di San Giovenale"
Domenica delle Palme 2020.
Giovedì Santo 2020





​Altare della Reposizione
​2020
Venerdì santo

​


​E' possibile seguire tutte le Celebrazioni in diretta sulla pagina Facebook
"Cattedrale di San Giovenale"
A seguito delle indicazioni del nostro vescovo p. Giuseppe Piemontese, elaborate sulla base delle disposizioni attualmente vigenti, si comunicano le seguenti 
informazioni riguardanti la nostra Parrocchia.
 
- “I fedeli siano invitati a unirsi alla preghiera nelle proprie abitazioni, anche grazie alla trasmissione in diretta dei vari momenti celebrativi”. Purtroppo non possiamo essere presenti fisicamente in chiesa nei momenti celebrativi più importanti dell’anno liturgico, nonostante ciò la nostra vera partecipazione dalle case avrà la sua eccezionale validità. Ricordiamo che le celebrazioni presiedute dal Santo Padre verranno trasmesse dalle emittenti televisive e radiofoniche a livello nazionale (TV2000, RAI 1, etc.) secondo gli orari già resi noti dalle emittenti televisive; quelle parrocchiali sulla pagina Facebook "Cattedrale di San Giovenale"secondo il seguente calendario elaborato per non sovrapporsi alle Celebrazioni presiedute dal S.Padre e dal Vescovo (Teleterni).
 
DOMENICA DELLE PALME
ore 12:30 Inno a San Giovenale, Benedizione dei rami di ulivo (e degli altri rami) e Angelus dal campanile
ore 18:00 S. Messa “delle Palme”

LUNEDI’ SANTO

ore 11:30 approfondimento sul Giovedì Santo
ore 12:00 Angelus
ore 18:00 S. Messa

MARTEDI’ SANTO

ore 11:30 approfondimento sul Venerdì Santo
ore 12:00 Angelus
ore 18:00 S. Messa

MERCOLEDI’ SANTO

ore 11:30 approfondimento sulla Veglia Pasquale
ore 12:00 Angelus
ore 18:00 S. Messa

GIOVEDI’ SANTO

ore 11:30 approfondimento sulla Messa del Crisma
ore 12:00 Angelus
ore 17:00 S. Messa “in cœna Domini”

VENERDI’ SANTO

ore 10:00 Lodi
ore 12.00 Angelus
ore 15:00 Celebrazione dell’Azione liturgica nella Passione del Signore
ore 17:00 Via Crucis

SABATO SANTO

ore 10:00 Lodi
ore 18:00 “Ora della Madre” e Vespri
ore 21:00 Veglia Pasquale in unione con il S.Padre

​DOMENICA DI PASQUA

ore 12:30 Inno a San Giovenale, Regina Cœli e Benedizione dal campanile
ore 18:00 S. Messa della Resurrezione
 
-Si ricorda inoltre che la Concattedrale di San Giovenale rimane aperta con i consueti orari settimanali per la preghiera personale e la possibilità di ricevere i sacramenti della Penitenza e dell’Eucarestia (raggiungere la chiesa durante gli spostamenti necessari è consentito).
 
-“Si ricorda altresì che in caso di estrema necessità l’atto di dolore perfetto, accompagnato dall’intenzione di ricevere il sacramento della Penitenza, da se stesso comporta immediatamente la riconciliazione con Dio. Se si verifica l’impossibilità di accostarsi al sacramento della Penitenza, anche il votum sacramenti, ovvero anche il solo desiderio di ricevere a suo tempo l’assoluzione sacramentale accompagnata da una preghiera di pentimento (Confesso a Dio onnipotente/ Atto di dolore/ invocazione Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di me) comporta il perdono dei peccati, anche gravi, commessi.” (dalla lettera del vescovo)
 
-Per evitare rischi di contagio, per quest’anno i rami di ulivo (o palma, o qualsiasi altro arbusto o i disegni dei bambini) saranno benedetti, restando nelle proprie case, domenica delle Palme alle ore 12,30 dal campanile. Allo stesso modo il Venerdì della settimana santa ci uniremo alle 21 alla Via Crucis del S.Padre in TV.
 
Vi chiediamo di diffondere quanto più possibile queste indicazioni per una partecipazione vera e sentita anche in questa circostanza così particolare.
 
don Sergio
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Narni, Chiesa di San Francesco - Trinità
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SETTIMANA SANTA 2018
 
Domenica delle Palme S. Messe: sabato ore 18 (Cattedrale)
ore 9 (S.Agnese), ore 10,30 (con processione da S. Francesco), ore 18 (Cattedrale)
Lunedì Santo al mattino ritiro dei sacerdoti con il Vescovo.
S. Messa ore 18 in Cattedrale
Martedì Santo S. Messa ore 18 in Cattedrale
Mercoledì Santo; S. Messa ore 8,30 in Cattedrale;
alla sera non si celebrano Messe nella Diocesi perché alle ore 17,00 ci ritroveremo insieme al Vescovo per la Messa Crismale in Cattedrale a Terni.
Giovedì  Santo   S. Messa In Coena Domini ore 18,00;
seguiranno Confessioni e Adorazione Eucaristica sino alle 24,00.
Venerdì  Santo (giornata di digiuno e astinenza).
I sacerdoti saranno disponibili (fuori degli impegni liturgici) per le Confessioni
  • ore 9,00 Lodi all’Altare della Reposizione;
  • ore 15 Via Crucis (Cattedrale);
  • ore 18 Liturgia della Croce (Cattedrale);
  • ore 21 processione del Cristo morto da P.zza Galeotto Marzio.
Sabato Santo (giornata di digiuno e silenzio)
I sacerdoti saranno disponibili al mattino per le Confessioni
  • ore 9,00 Lodi (Cattedrale)
  • ore 18,00 Ora della Madre e Vespri (Cattedrale)
  • ore 23 Solenne Veglia Pasquale  
Domenica di Pasqua
  • S. Messa ore 11,00 presieduta dal Vescovo
  • S. Messa ore 18,00
Lunedì dell’angelo   S. Messa ore 18,00
 
Domenica 22 nella S. Messa delle ore 11,00 i nostri ragazzi riceveranno la prima S. Comunione.
- alle ore 17,00 i nostri ragazzi riceveranno il Sacramento della Confermazione insieme agli amici di Ss.Rita e Lucia, S. Lorenzo, Testaccio e Itieli; presiederà la Celebrazione il Vescovo.
 
CONFESSIONI: Giovedì, Venerdì e Sabato Santi come scritto
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Chiesa di San Francesco, Crocifissione, affresco


Settimana Santa 2017

Domenica delle Palme
S. Messe:
sabato ore 18 (Cattedrale)
ore 9 (S.Agnese)
ore 10,30 (con processione da S. Francesco)
ore 18 (Cattedrale)
 
Lunedi Santo
S.Messa ore 18 in Cattedrale

Martedi Santo
S. Messa ore 18 in Cattedrale, a seguire Stabat Mater di Pergolesi ore 19

Mercoledi Santo
S. Messa ore 8,30 in Cattedrale;
alla sera non si celebrano Messe nella Diocesi perché alle ore 17,30 ci ritroveremo insieme al Vescovo per la
Messa Crismale in Cattedrale
a Terni.

Giovedi Santo S. Messa In Coena Domini ore 18,00;
seguiranno Confessioni e  Adorazione Eucaristica sino alle 24,00.

Venerdi Santo (giornata di digiuno e astinenza).
I sacerdoti saranno disponibili (fuori degli impegni liturgici) per le Confessioni

ore 9 Lodi all’Altare della Reposizione;
ore 15 Via Crucis;
ore 18 Liturgia della Croce (Cattedrale);
ore 21 processione del Cristo morto da Piazza Galeotto Marzio.

Sabato Santo (giornata di digiuno e silenzio)
I sacerdoti saranno disponibili al mattino per le Confessioni

ore 9 Lodi (Cattedrale)
​ore 18 Ora della Madre e Vespri (Cattedrale)
ore 23 Solenne Veglia Pasquale  

​Domenica di Pasqua

S. Messa ore 11 presieduta dal Vescovo
S. Messa ore 18  

Lunedì dell'Angelo
S.Messa ore 8,30
 

CONFESSIONI: Giovedi, Venerdì e Sabato santi come scritto
Domenica delle Palme 2017

Stabat Mater, 11 Aprile 2017



Mercoledì Santo, Cattedrale di Terni


Triduo pasquale







​                Giovedì Santo











​Venerdì Santo










​Venerdì Santo, la Processione del Cristo morto










​Sabato Santo

​SETTIMANA SANTA 2016


Domenica delle Palme
S. Messe: sabato ore 18 (Cattedrale)
                domenica ore 9 (S.Agnese), ore 10,30 (con processione da S. Francesco), ore 18 (Cattedrale)
 
Lunedì Santo e Martedi Santo S. Messe ore 18 in Cattedrale

Mercoledì Santo S. Messa ore 8,30 (N.S. Lourdes);
alla sera non si celebrano Messe nella Diocesi perché alle ore 17,00 ci ritroveremo insieme al Vescovo per la Messa Crismale in Cattedrale a Terni.

Giovedì Santo S. Messa In Coena Domini ore 18,00;
seguirà Adorazione Eucaristica sino alle 24,00.

Venerdì Santo (giornata di digiuno e astinenza).
I sacerdoti saranno disponibili (fuori degli impegni liturgici) per le Confessioni

ore 8,30 Lodi all’Altare della Reposizione;

ore 15 Via Crucis (N.S. Lourdes);
ore 18 Liturgia della Croce (Cattedrale);
ore 21 processione del Cristo morto da P.zza Galeotto Marzio.
Sabato Santo (giornata di digiuno e silenzio)
I sacerdoti saranno disponibili al mattino per le Confessioni
ore 8,30 Lodi (Cattedrale)
ore 17,00 Ora della Madre (Cattedrale)
ore 18,00 Vespri (Cattedrale)
ore 23 Solenne Veglia Pasquale  
Domenica di Pasqua

S. Messa ore 11,00 presieduta dal Vescovo

S. Messa ore 18,00 
 
CONFESSIONI: Giovedì Santo (dalle 19,00);
Venerdì Santo e Sabato Santo come sopra

Triduo Pasquale 2016

Giovedì Santo 2016

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Processione del Cristo morto - Venerdì Santo 2016 

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