Dal Messale:
- O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro al Padre con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere il regno celeste. (Coll I dom Adv). - La partecipazione a questo sacramento, che a noi pellegrini sulla terra rivela il senso cristiano della vita, ci sostenga, Signore, nel nostro cammino e ci guidi ai beni eterni (post com. I Adv.) - Dio grande e misericordioso, fa che il nostro impegno nel mondo non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio, ma la sapienza che viene dal cielo ci guidi alla comunione con il Cristo nostro Salvatore. (Coll II dom Adv). O Dio, che in questo sacramento ci hai nutriti con il pane della vita, insegnaci a valutare con sapienza i beni della terra, nella continua ricerca dei beni del cielo. (post.com. II Adv.) Rorate cæli
Rorate, cæli de super et nubes pluant iustum. Ne irascaris, Domine, ne ultra memineris iniquitatis. Ecce civitas sancti facta est deserta, Sion deserta facta est.. Ierusalem desolata est, domus sanctificationis tuæ et gloriæ tuæ, ubi laudaverunt Te patres nostri. Peccavimus, et facti sumus tamquam immundus nos, et cecidimus quasi folium universi et iniquitates nostræ quasi ventus abstulerunt nos. Abscondisti faciem tuam a nobis, et allisisti nos in manu iniquitatis nostræ. Vide, Domine, afflictionem populi tui, et mitte quem missurus es. Emitte Agnum dominatorem terræ, de petra deserti ad montem filiae Sion, ut auferat ipse iugum captivitatis nostræ. Piovete, o cieli, dall’alto e le nubi piovano il giusto. Non ti adirare, Signore, non ricordare oltre l’iniquità. Ecco, la città del santo è diventata deserta, Sion è diventata deserta. Gerusalemme è desolata, la casa della santificazione e della gloria tua, dove lodarono Te i padri nostri. Abbiamo peccato, e siamo divenuti come un immondo, e siamo caduti tutti come una foglia e le iniquità nostre come il vento ci hanno dispersi. Tu ci hai nascosto la tua faccia, e ci hai schiacciato sotto le nostre iniquità. Vedi, o Signore, l’afflizione del popolo tuo, e manda colui che stai per mandare. Manda l’Agnello, dominatore della terra, dalla pietra del deserto al monte della figlia di Sion, affinché tolga il giogo della schiavitù nostra. Consolati, consolati, mio popolo: presto verrà la tua salvezza. Perché ti consumi nella tristezza, perché si è rinnovato in te il dolore? Ti salverò, non temere: io sono il Signore Dio Tuo, il Santo d’Israele, il tuo redentore. |
Dall’Ufficio delle Letture:
- Noi annunziamo che Cristo verrà…Nella sua prima venuta fu avvolto in fasce e posto in una stalla, nella seconda si vestirà di luce come in un manto. (Cirillo di Gerusalemme, Catechesi) - Il Tempo favorevole: “Tempo” come dice lo spirito Santo, “favorevole” (2Corinzi 6:2 Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!) Tempo di salute, di pace e di riconciliazione. Tempo, che come fu con tanti sospiri sommamente desiderato da quegli antichi patriarchi e santi profeti, come all’ultimo, come allegrezza grande …tempo per lodare e ringraziare perpetuamente il padre Eterno della sua infinita misericordia nel mistero di questo tempo, cioè nella venuta del suo unigenito Figlio. (Carlo Borromeo, lettera pastorale sull’Avvento) - Il Verbo stesso di Dio, colui che è prima del tempo … il principio che ha origine dal principio, … assume un corpo per salvare il corpo e per amore dell’anima accetta di unirsi ad un’anima dotata di umana intelligenza… Dio, assumendo l’umanità, la completò quando riunì nella sua persona due realtà distanti tra loro: cioè la natura umana e la natura divina….io ho ricevuto l’immagine di Dio ma non l’ho saputa conservare intatta. Allora egli assume la mia condizione umana per salvare me e per dare a me, mortale, la sua immortalità. Gregorio di Nazianzo, discorso (O admirabile commercium!) - La triplice venuta: Una venuta occulta si colloca tra le altre due che sono manifeste. Nella prima il Verbo fu visto sulla terra … lo videro e lo odiarono. Venne nella debolezza della carne, in questa intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell’ultima verrà nella maestà della gloria. Quindi questa venuta intermedia (Medio adventus) è, per così dire, una via che unisce la prima all’ultima. (Bernardo, discorso 5 sull’Avvento) - Nessuno conosce quell’ora: neanche gli angeli, neppure il Figlio (Mt 24). Egli nascose la cosa perché fossimo vigilanti…la sua ultima venuta è infatti simile alla prima: Come lo attendevano i giusti e di profeti…così oggi i fedeli desiderano accoglierlo…la vigilanza che prescrisse il nostro Salvatore è prescritta sia per il corpo, perché non cada nel sonno delle passioni sia per l’anima perché non cada nel sonno della vigliaccheria. Siate vigilanti e giusti! (Efrem il Siro, discorso sul diatessaron). - Insegnami, Signore, a cercarti e mostrati quando ti cerco: non posso cercarti se tu non mi insegni, né trovarti se non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti, che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti. (Anselmo, proslogion). - Bisogna perciò avere pazienza e perseverare, fratelli carissimi, perché ammessi alla speranza della verità e della libertà, possiamo davvero arrivare alla verità e alla libertà. (San Cipriano, trattato “Vantaggi della pazienza”) - Voce di uno che grida nel deserto: “Preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio” (Is 40, 3)…ma tutto ciò va inteso in modo allegorico. Dio stava per venire nel deserto da sempre impervio e inaccessibile che era l’umanità..chiusa alla conoscenza di Dio e sbarrata per ogni giusto e ogni profeta. Quella voce però impone di aprire una strada al Verbo di Dio…preparazione è l’evangelizzazione del mondo, è la grazia che conforta. (Eusebio di Cesarea, Commento ad Isaia) - La Chiesa, alla quale tutti siamo chiamati in Cristo Gesù…avrà il suo compimento solo nella gloria del cielo, quando verrà il tempo dove tutto il creato sarà perfettamente ristabilito in Cristo….quindi la promessa restaurazione che attendiamo ha già avuto inizio in Cristo, è portata avanti con l’invio dello spirito Santo e continua per mezzo della Chiesa (LG 48). - Dio stabilì un tempo per le sue promesse e un tempo per il compimento di esse. Dai profeti fino a Giovanni Battista fu il tempo delle promesse; poi fino alla fine dei tempi è il tempo del loro compimento. (Agostino, commento al salmo 109) |
Cammino dell’Avvento 2017 |
Liturgie, approfondimenti, concerti, riflessioni….
Domenica 3 dicembre: Dalle ore 14,00 inaugurazione dei Presepi nella Città e dintorni. Lunedì 4 dicembre ore 19: Lectio divina sul Vangelo di Marco in Cattedrale Domenica 10 dicembre ore 19: Incontro sulla liturgia come scuola di vita in Cattedrale Venerdì 15 - Domenica 17: Esercizi spirituali in parrocchia (seguirà programma dettagliato) Sabato 16 dicembre ore 21: In Cattedrale, concerto di beneficenza dell’Harlem gospel choir in collaborazione con Semi di Pace-Narni: “un mattone per Batouri”. Sabato 23 dicembre ore 19: In Cattedrale, concerto di beneficenza “insieme si può” a cura dei giovani dell’Associazione Musicale Concertino. per il programma vedi anche narnianatalis.it
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Negli antichi Sacramentari romani il termine veniva adoperato per indicare sia la “venuta del Figlio di Dio nella carne”, l'adventus secundum carnem, sia il suo ritorno alla fine dei tempi: in secundo cum venerit in maiestate sua, “nel secondo (sottinteso Avvento), quando verrà nella sua maestà”.
Se i termini Adventus, Natale, Epiphania esprimono la stessa realtà fondamentale, con il succedersi del tempo il termine Adventus è passato a designare il periodo liturgico in preparazione al Natale. |
L’Avvento, infatti, è caratterizzato nelle prime settimane dall’attesa del ritorno glorioso di Cristo, per poi concentrarsi sulla venuta di Cristo nella carne umana, nella sua incarnazione. L’Ad-Ventus non è dunque soltanto un tempo liturgico, quanto una Persona che ci viene incontro: «colui che era, che è e che viene» (Ap 1,4). Cristo «Signore del tempo e della storia» (Epifania, Annuzio del giorno della Pasqua) è sempre presente in mezzo a noi e la nostra attesa non è un’inutile speranza riposta in una qualche profezia dimenticata, ma è la certezza di attendere colui che, non solo è venuto e ci ha promesso il suo ritorno per giudicare i vivi e i morti, ma anche colui che «è sempre presente nella sua Chiesa» (Sacrosanctum Concilium, 7). Specialmente in Gallia l’Avvento assunse presto caratteristiche penitenziali (digiuno, astinenza…) ed ancora oggi si caratterizza per la sua sobrietà, ma non come tempo propriamente penitenziale. Il colore liturgico è il viola, il colore che indica l’attesa; presto a Roma si è andato imponendo un tono particolare, il viola detto romano (quello che oggi viene detto morello), un viola ricco di rosso che si differenzia dal viola più ricco di blu tipico della Quaresima. Non si canta il Gloria in attesa del Natale. L’Altare è meno ornato, i fiori sono pochi o nulla, i canti distesi e ancor più significativi, l’organo e gli altri strumenti sono limitati ed anche essi sobri. Due momenti fanno eccezione: la solennità mariana dell’Immacolata Concezione e la III domenica a metà dell’Avvento (detta, appunto Gaudete-rallegratevi) dove il colore rosa segna la vicinanza del ritorno del Signore come la prossimità della ricorrenza del suo avvento nella carne, cioè il Natale (rosa come l’aurora, ma anche rosa come il misto tra il viola dell’Avvento ed il bianco del Natale).
Con l’Avvento inizia un nuovo Anno Liturgico: sarà caratterizzato dalla lettura ordinaria del Vangelo di Luca. L’Anno Liturgico è “Cristo stesso, presente nella sua Chiesa” come ci ha insegnato Pio XII; quindi è come un “sacramento”, cioè un segno efficace della potenza di Dio. Egli ci viene incontro non certo come ripetizione di temi, celebrazioni, riti e sacramenti già vissuti, quanto come una modalità d’incontro in modo sempre nuovo. Sempre nuovo perché Cristo ed il suo messaggio sono sempre attuali; sempre nuovo perché ci trova maturati nel cammino di fede e quindi pronti a imparare meglio alla scuola del Maestro. |
Dall’Ufficio delle Letture:
- Noi annunziamo che Cristo verrà…Nella sua prima venuta fu avvolto in fasce e posto in una stalla, nella seconda si vestirà di luce come in un manto. (Cirillo di Gerusalemme, Catechesi) - Il Tempo favorevole: “Tempo” come dice lo spirito Santo, “favorevole” (2Corinzi 6:2 Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!) Tempo di salute, di pace e di riconciliazione. Tempo, che come fu con tanti sospiri sommamente desiderato da quegli antichi patriarchi e santi profeti, come all’ultimo, come allegrezza grande …tempo per lodare e ringraziare perpetuamente il padre Eterno della sua infinita misericordia nel mistero di questo tempo, cioè nella venuta del suo unigenito Figlio. (Carlo Borromeo, lettera pastorale sull’Avvento) - Il Verbo stesso di Dio, colui che è prima del tempo … il principio che ha origine dal principio, … assume un corpo per salvare il corpo e per amore dell’anima accetta di unirsi ad un’anima dotata di umana intelligenza… Dio, assumendo l’umanità, la completò quando riunì nella sua persona due realtà distanti tra loro: cioè la natura umana e la natura divina….io ho ricevuto l’immagine di Dio ma non l’ho saputa conservare intatta. Allora egli assume la mia condizione umana per salvare me e per dare a me, mortale, la sua immortalità. Gregorio di Nazianzo, discorso (O admirabile commercium!) - La triplice venuta: Una venuta occulta si colloca tra le altre due che sono manifeste. Nella prima il Verbo fu visto sulla terra … lo videro e lo odiarono. Venne nella debolezza della carne, in questa intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell’ultima verrà nella maestà della gloria. Quindi questa venuta intermedia (Medio adventus) è, per così dire, una via che unisce la prima all’ultima. (Bernardo, discorso 5 sull’Avvento) - Nessuno conosce quell’ora: neanche gli angeli, neppure il Figlio (Mt 24). Egli nascose la cosa perché fossimo vigilanti…la sua ultima venuta è infatti simile alla prima: Come lo attendevano i giusti e di profeti…così oggi i fedeli desiderano accoglierlo…la vigilanza che prescrisse il nostro Salvatore è prescritta sia per il corpo, perché non cada nel sonno delle passioni sia per l’anima perché non cada nel sonno della vigliaccheria. Siate vigilanti e giusti! (Efrem il Siro, discorso sul diatessaron). - Insegnami, Signore, a cercarti e mostrati quando ti cerco: non posso cercarti se tu non mi insegni, né trovarti se non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti, che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti. (Anselmo, proslogion). - Bisogna perciò avere pazienza e perseverare, fratelli carissimi, perché ammessi alla speranza della verità e della libertà, possiamo davvero arrivare alla verità e alla libertà. (San Cipriano, trattato “Vantaggi della pazienza”) - Voce di uno che grida nel deserto: “Preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio” (Is 40, 3)…ma tutto ciò va inteso in modo allegorico. Dio stava per venire nel deserto da sempre impervio e inaccessibile che era l’umanità..chiusa alla conoscenza di Dio e sbarrata per ogni giusto e ogni profeta. Quella voce però impone di aprire una strada al Verbo di Dio…preparazione è l’evangelizzazione del mondo, è la grazia che conforta. (Eusebio di Cesarea, Commento ad Isaia) - La Chiesa, alla quale tutti siamo chiamati in Cristo Gesù…avrà il suo compimento solo nella gloria del cielo, quando verrà il tempo dove tutto il creato sarà perfettamente ristabilito in Cristo….quindi la promessa restaurazione che attendiamo ha già avuto inizio in Cristo, è portata avanti con l’invio dello spirito Santo e continua per mezzo della Chiesa (LG 48). - Dio stabilì un tempo per le sue promesse e un tempo per il compimento di esse. Dai profeti fino a Giovanni Battista fu il tempo delle promesse; poi fino alla fine dei tempi è il tempo del loro compimento. (Agostino, commento al salmo 109) - Anche la singola anima fedele può essere considerata come sposa del Verbo…perché quel che si dice singolarmente della Vergine Maria può essere riferito in generale alla vergine madre Chiesa..quanto si dice di una delle due può essere inteso dell’una e dell’altra. (Isacco della stella, discorso 51) Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. Ve lo ripeto: rallegratevi nel Signore! (Fil 4, 4-7) |
Dal Messale:
- O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro al Padre con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere il regno celeste. (Coll I dom Adv). - La partecipazione a questo sacramento, che a noi pellegrini sulla terra rivela il senso cristiano della vita, ci sostenga, Signore, nel nostro cammino e ci guidi ai beni eterni (post com. I Adv.) - Dio grande e misericordioso, fa che il nostro impegno nel mondo non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio, ma la sapienza che viene dal cielo ci guidi alla comunione con il Cristo nostro Salvatore. (Coll II dom Adv). O Dio, che in questo sacramento ci hai nutriti con il pane della vita, insegnaci a valutare con sapienza i beni della terra, nella continua ricerca dei beni del cielo. (post.com. II Adv.) |
Rorate cæli
Rorate, cæli de super et nubes pluant iustum. Ne irascaris, Domine, ne ultra memineris iniquitatis. Ecce civitas sancti facta est deserta, Sion deserta facta est.. Ierusalem desolata est, domus sanctificationis tuæ et gloriæ tuæ, ubi laudaverunt Te patres nostri. Peccavimus, et facti sumus tamquam immundus nos, et cecidimus quasi folium universi et iniquitates nostræ quasi ventus abstulerunt nos. Abscondisti faciem tuam a nobis, et allisisti nos in manu iniquitatis nostræ. Vide, Domine, afflictionem populi tui, et mitte quem missurus es. Emitte Agnum dominatorem terræ, de petra deserti ad montem filiae Sion, ut auferat ipse iugum captivitatis nostræ. Piovete, o cieli, dall’alto e le nubi piovano il giusto. Non ti adirare, Signore, non ricordare oltre l’iniquità. Ecco, la città del santo è diventata deserta, Sion è diventata deserta. Gerusalemme è desolata, la casa della santificazione e della gloria tua, dove lodarono Te i padri nostri. Abbiamo peccato, e siamo divenuti come un immondo, e siamo caduti tutti come una foglia e le iniquità nostre come il vento ci hanno dispersi. Tu ci hai nascosto la tua faccia, e ci hai schiacciato sotto le nostre iniquità. Vedi, o Signore, l’afflizione del popolo tuo, e manda colui che stai per mandare. Manda l’Agnello, dominatore della terra, dalla pietra del deserto al monte della figlia di Sion, affinché tolga il giogo della schiavitù nostra. Consolati, consolati, mio popolo: presto verrà la tua salvezza. Perché ti consumi nella tristezza, perché si è rinnovato in te il dolore? Ti salverò, non temere: io sono il Signore Dio Tuo, il Santo d’Israele, il tuo redentore. |