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Dicembre 2022
L'iconografo Giuseppe Pileri, narnese, ha oggi consegnato a don Sergio la Croce blu da lui stesso scritta con l'antica tecnica bizantina della tempera all'uovo su tavola di tiglio nel 2019. L'opera è esposta nella chiesa di san Francesco.
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Effigiata su entrambi i lati, anche se in uno la pittura è quasi del tutto perduta, raffigura il Christus patiens ovvero sofferente. La diffusione di questa immagine, che dal XIII secolo sostituì gradualmente quella del Christus triumphans, cioè vittorioso sulla morte e quindi vivo in eterno, fu particolarmente favorita dalla chiesa, allo scopo di ricordare la natura sia divina che umana del Cristo in contrapposizione alla eresia di coloro che, riconoscendo solo quella divina, negavano la sofferenza fisica della passione. Gli stessi francescani, poiché fautori di una concezione della divinità meno lontana e astratta di quella bizantina, tenevano molto a sottolineare la dimensione umana di Cristo. Realizzata nella seconda metà del 1200, l'opera è attribuita ad un anonimo maestro formatosi su Giunta Pisano e chiamato convenzionalmente Maestro dei crocifissi blu. Nel suo Christus patiens si riconosce l'integrità, nell'unica persona del redentore, delle due nature umana -significata nel corpo sofferente- e divina -simbolicamente richiamata dal colore blu- come nella tradizione bizantina che, al colore del lapislazzulo e azzurrite, assegnava la rappresentazione della trascendenza, della celeste e divina natura del verbo. Giuseppe Pileri |