Mercoledì 19 Marzo -festa di san Giuseppe- nel corso della consueta Messa delle 18 in Cattedrale, ha avuto luogo la benedizione della statua restaurata del Cristo detto “dei lavoratori” conservato nell’edicola votiva in via Porta della Fiera.
Alcuni anni fa la statua di terracotta aveva subito un grave danno ed era necessario provvedere al suo restauro visto il degrado in cui versava l’immagine e l’intera edicola che peraltro, come scrive Marco Bartolini, conserva i resti di antiche armille e un peduccio di attacco di una volta a crociera a testimonianza delle antiche costruzioni che in quel luogo si trovavano: il monastero di san Luca che ospitava le suore dell’ordine di sant’Agostino e l’omonimo ospedale, di cui trattano gli Statuti del 1371, e la vicina chiesa di san Luca e Marco di cui rimane la parete di fondo che conserva i resti della cornice che doveva contenere la pala d’altare. In quella zona posta fra le due cinte di mura urbiche e più precisamente fra Porta Nuova o di san Vittore e porta Polelli o della Fiera, sulle fondamenta delle antiche strutture monastiche, nel secolo scorso è stato edificato il complesso di case che ospita l’edicola al cui interno sono posizionate due targhe: una a ricordo della consuetudine dei lavoratori che si recavano nelle fabbriche allo Scalo di fermarsi per una preghiera davanti all’immagine di Cristo “divino operaio” così come le cosiddette pranzarole che raggiungevano i lavoratori all’ora del pranzo mentre l’altra targa fu posta a ricordo della missione dei Padri Gesuiti di cui l’allora vescovo Felice Bonomini aveva raccomandato la predicazione nelle parrocchie narnesi in quel complesso periodo post bellico. Nel pomeriggio di domenica 23 marzo alle ore 16:00 la statua del Cristo è stata nuovamente posizionata sul piedistallo all’interno dell’edicola che sorse grazie al lavoro di maestranze cittadine e si è svolta una breve celebrazione alla presenza dei residenti e dei fedeli che hanno segnalato l’esigenza del restauro e che , insieme alla parrocchia tutta, si sono prodigati per restituire dignità ad un altro piccolo tassello della recente storia di Narni. |